MARGHERITA COLONNA, UNA SANTA PRENESTINA

MARGHERITA COLONNA, UNA SANTA PRENESTINA

30 Dicembre 2019 0 Di angelo

Ricorre oggi il 739° anniversario della morte della beata Margherita Colonna, una santa prenestina.

Con decreto del 22 novembre 2008 il vescovo di Palestrina, Domenico Sigalini, aveva aperto il processo di canonizzazione della beata, dopo che una commissione di esperti – composta da don Angelo Maria Consoli, coordinatore, allora parroco di Castel San Pietro e promotore dell’iniziativa; padre Carlo Attilio Cadderi e Piero Scatizzi, archivisti della diocesi; Celeste Fornari e Angelo Pinci, storici – aveva svolto un capillare lavoro di ricerca delle fonti necessarie a mettere in evidenza il modello di vita della giovane e, soprattutto, la continuità del culto dal 1848, anno in cui Margherita era stata proclamata beata, ai giorni nostri.

La giovane era nata a Palestrina nel 1255 e morta a Castel San Pietro Romano nel 1280. Proprio il vescovo aveva spiegato la necessità di queste ricerche «per far emergere l’eroicità della vita della beata e la continuità del culto», considerando che l’anno successivo alla beatificazione era stato approvato l’ufficio divino esteso a tutto l’ordine francescano e alla diocesi prenestina.

Tornando ad oggi, importante è stato il lavoro di padre Attilio Cadderi, autore di due volumi dedicati alla beata, che ha tradotto dal latino due biografie su suor Margherita scritte dal fratello e dalla badessa di San Silvestro in Capite poco dopo la morte della religiosa. La vita della religiosa fu segnata da molte sofferenze, anche per le vicende storiche che segnarono la sua famiglia. Margherita, infatti, era sorella del cardinale Giacomo e zia del cardinale Pietro Colonna, grandi antagonisti di papa Bonifacio VIII, noto ai prenestini come il Papa che ordinò la distruzione della loro città nel 1298. Nonostante questi contrasti, la giovane scelse di vivere con umiltà la propria devozione a Cristo e si mise a servizio dei poveri. Durante tutto il 2009, nei paesi della diocesi, si svolse una «peregrinatio» tesa ad aumentare la devozione verso questa beata.

La documentazione raccolta fu consegnata ufficialmente al tribunale ecclesiastico nel gennaio di quell’anno, che a sua volta la consegnò alla Congregazione delle Cause dei Santi, ma da allora non se ne è saputo più niente. Sarebbe opportuno che il nuovo vescovo, Mons. Mauro Parmeggiani, facesse richiesta al Prefetto della Congregazione per avere notizie in merito, auspicando una soluzione positiva della causa di santificazione.

Angelo Pinci