STORIA ED IMMAGINI DELLA VILLA CLEMENTI A CAVE

STORIA ED IMMAGINI DELLA VILLA CLEMENTI A CAVE

15 Ottobre 2019 1 Di angelo

Un libro di Umberto Camilloni e Stefano Panella

STORIA ED IMMAGINI DELLA VILLA CLEMENTI A CAVE

di Angelo Pinci

 I Clementi. La villa di S. Carlo a Cave, le attività imprenditoriali e le Ferrovie Vicinali è il titolo del secondo lavoro curato da Umberto Camilloni e Stefano Panella. Un duo di collezionisti-ricercatori già collaudato che, insieme a Stefano Vannozzi, aveva pubblicato nel 2017 un volume commemorativo dei cento anni delle Ferrovie Vicinali.

Come già per il precedente libro, Camilloni mette a disposizione il suo notevole apparato fotografico, costituito nel caso specifico da una serie di antichi vetrini fotografici inediti e cartoline d’epoca, e Panella la sua bravura nelle ricerche d’archivio e nella stesura dei testi.

Lo spunto per questo libro è venuto dal ritrovamento di una cinquantina di vetrini fotografici relativi alla Villa Clementi, dai quali sono “emersi interessanti momenti di vita domestica e familiare, come pure aspetti documentari sulle emergenze architettoniche del complesso”.

L’ingegner Antonino Clementi, progettista della rete ferroviaria delle Vicinali, fu un precursore dello sviluppo economico della zona prenestina. Esperto agronomo e imprenditore agricolo, Antonino con i suoi fratelli, aveva aziende a Cave, Genazzano e Olevano, con stabilimenti enologici ed oleari e dove si coltivava la bachicoltura, l’orticoltura, la produzione di cerali, castagne da frutto e noci. La villa di Cave, oltre il palazzo che la famiglia Clementi aveva in piazza Campitelli a Roma, era il centro di pianificazione e controllo dei suoi interessi e delle attività agricole, tutte attività che crebbero insieme alle Ferrovie Vicinali.

La villa, con le pertinenze ed un sontuoso parco, formava la principale azienda di famiglia, ma era anche un luogo dove si svolgevano incontri culturali, attività mondane, relazioni sociali.

Il libro in questione è suddiviso in cinque capitoli; nel primo, Panella si è occupato dei toponimi e delle emergenze archeologiche cavesi, ricostruendo la storia della villa costruita sul “casino Gramiccia” da Giuseppe Clementi tra la fine dell’800 e i primi del ‘900 – come si evince dai primi documenti dei primi dell’ottocento reperiti al Catasto gregoriano e all’Archivio di stato di Roma – .

Nel secondo capitolo, Camilloni traccia i lineamenti di alcuni membri della famiglia Clementi che, originari di Genazzano, si erano imparentati con i Vannutelli, nobili della stessa cittadina. Molte sono le foto che riproducono Giorgia Vannutelli, moglie di Antonino Clementi, ed altri gruppi familiari. Nel terzo capitolo, Panella tratta delle attività imprenditoriali dei Clementi, tra cui spiccava il commercio dell’olio, del vino e delle castagne; altre attività erano quelle agricole, con la coltivazione delle barbabietole da zucchero, e di allevamento; altra ricca attività era quella della coltivazione del tabacco, con la relativa lavorazione e commercializzazione.

Il quarto capitolo è prettamente fotografico e Camilloni ci presenta tutta una serie di foto inedite –  relative alla villa, il parco, il bosco di castagni, i viali di cipressi, le fontane, il campo da tennis, la famiglia Clementi durante un ricevimento mondano ed una festa di beneficenza – e di cartoline d’epoca che riproducono, l’ingresso della villa, l’interno, il giardino.

Nell’ultimo capitolo, Stefano Panella ci parla degli interessi dei Clementi relativi alla ferrovia Roma-Fiuggi, di cui aveva già indagato – nel precedente libro – le vicende relative alla costruzione e all’esercizio. In particolare, parla dei corsi e ricorsi progettuali, dell’arrivo del treno che causò la fine del servizio di diligenza che collegava Cave con le stazioni di Zagarolo e Valmontone, dello sviluppo del turismo in Ciociaria con le Vicinali, e della borgata di San Cesareo; infine, delle cave di materiale pietroso ad uso stradale, nella zona di Laghetto, e dei depositi nello scalo di S. Lorenzo.