PALESTRINA EPONIMO IN LIBRETTI TEDESCHI DEL ROMANTICISMO, UN LIBRO DI JOHANN HERCZOG

PALESTRINA EPONIMO IN LIBRETTI TEDESCHI DEL ROMANTICISMO, UN LIBRO DI JOHANN HERCZOG

24 Giugno 2025 0 Di angelo

Nel ricco programma che la Fondazione Giovanni Pierluigi da Palestrina e il Comitato Nazionale stanno portando avanti nell’anno corrente per celebrare degnamente il quinto centenario della nascita del Principe della Musica, si inserisce anche il libro di Johann Herczog, codirettore artistico della Fondazione.

Palestrina Eponimo in libretti tedeschi del Romanticismo è il titolo del libro col quale Herczog ha reso fruibile al pubblico tre libretti sulla figura del Princeps Musicae scritti rispettivamente da Carl Loewe nel 1845, Melchior Ernst Sachs nel 1883 e Hans Pfitzner nel 1917. I tre libretti sono parti organiche di opere musicali che neppure in Germania risultano molto note, anzi – scrive Herczog nella Premessa – «in uno dei tre casi la musica non è più reperibile».

Il libro è dedicato a Lino Bianchi, primo Direttore Artistico della Fondazione, nel cui lascito alla Fondazione sono emerse alcune brevi annotazioni che mostrano la sua conoscenza delle suddette opere e riporta in versione anastatica le prime edizioni dei rispettivi libretti, in modo da poter seguire le traduzioni letterali in italiano, eseguite per la prima volta in questa occasione.

Il primo libretto di Loewe è un oratorio in tre parti, la cui prima esecuzione ebbe luogo a Berlino il 17 dicembre 1845 alla Singakademie, col patrocinio di Federico Guglielmo IV. «La sua principale peculiarità» – scrive Herczog – «risiede nel contenuto. Da una parte si tratta di quella rievocazione romantica di Pierluigi, diffusissima nell’Ottocento, ma possiamo aggiungere vi si imponga una affascinante idea religioso-musicale che si propone di avvicinare le confessioni cristiane sull’onda di una giusta e appropriata arte sonora ecclesiastica. A Feerico Guglielmo IV tale concetto doveva essere particolarmente caro: come già detto egli perseguiva una conciliazione con la Chiesa Cattolica, allentando il monopolio protestante della confessione di Stato».

Il libretto di Sachs, un compositore piuttosto sconosciuto, la cui partitura è a tutt’oggi irreperibile, è stato pubblicato nel 1883 ma la prima esecuzione avvenne il 18 marzo 1883 nello Stadt-Theater di Ratisbona. L’azione si svolge a Roma nel 1551 sotto Giulio III e la trama è intessuta di una storia d’amore, competizione, gara artistica, intrighi, inganni ed anche di plagio.

Il terzo libretto riguarda la leggenda musicale in tre atti di Hans Pfitzner, che andò in scena per la prima volta il 12 giugno 1917 nel Prinzregenten-theater di Monaco, sotto la direzione di Bruno Walter. L’azione si svolge nel 1562, anno della conclusione del Concilio di Trento. Il primo e il terzo atto si svolgono a Roma, il secondo a Trento.

Insomma, nei tre libretti sulla vita di Pierluigi – conclude la sua Premessa Herczog – «si affacciano risvolti umani, desunti da una prospettiva non solo storica e artistica, ma anche etica, religiosa, familiare e privata di cui, in realtà, abbiamo sufficienti notizie».