SESTO NUMERO PER LA COLLANA DOCUMENTI PRENESTINI: GIOVANNI NUVOLI UN RAGAZZO DEL ’99

SESTO NUMERO PER LA COLLANA DOCUMENTI PRENESTINI: GIOVANNI NUVOLI UN RAGAZZO DEL ’99

2 Luglio 2025 0 Di angelo

Un cuore in movimento. Giovanni Nuvoli, un ragazzo del ’99 nelle dure prove del Novecento è il titolo del sesto fascicolo della collana curata da Vittorio Perin e Angelo Pinci.

Il fascicolo riporta un diario inedito di Giovanni Nuvoli (1899-1959), con una nota introduttiva del nipote Giancarlo, e va ad aggiungere un altro tassello alla collana di documenti inerenti la storia di Palestrina del Novecento «nella speranza» – come scrivono i curatori della collana nella premessa – «che “documento dopo documento”, possa essere più agevolmente raggiunto l’obiettivo di fornire ai lettori una visione a spettro ampio, della complessità (e spesso drammaticità) di un secolo, durante il quale è profondamente cambiata la nostra città».

La vicenda di Giovanni Nuvoli (proveniente da un piccolo centro della provincia di Sassari) e impiegato, dalla fine degli anni Trenta fino alla sua prematura scomparsa, come “ministro” nelle aziende agricole e industriali del “conte Ticca”(nel latifondo prenestino di “Torresina” e in altri, nel Lazio), costituisce l’esempio di una di quelle tante storie nate durante le guerre, epidemie, lotte sociali e politiche, distruzioni, trasformazioni urbanistiche e assorbimento degli spazi urbani e agrari nell’ambito dell’area metropolitana che hanno inciso sui prenestini, che vanno conosciute.

L’apporto di maestranze e di famiglie (artigiani, mezzadri ecc.) provenienti da altre regioni d’Italia che hanno contribuito con il loro lavoro ed anche con la loro imprenditorialità a incrementare l’economia locale, ponendo poi durature radici nella comunità locale.

In particolare, nelle pagine del diario di Giovanni Nuvoli non si possono non ammirare serietà professionale, intraprendenza e caparbietà di Giovanni, nonché il legame di fiducia con il suo conterraneo “conte Ticca”. Ma anche il coraggioso e indomito comportamento di fronte alle violenze subite durante i mesi dell’occupazione nazista.

Il diario fornisce, su questi ultimi aspetti – qualora ce ne fosse ancora bisogno – una chiara esemplificazione sul clima di terrore e di rapina sistematica perpetrato in Italia dalle truppe tedesche ai danni delle popolazioni civili, e come quei comportamenti criminali non abbiano risparmiato, nei mesi dell’occupazione, la nostra città.