ANTICHITA’ DI PRAENESTE AL BRITISH MUSEUM

6 Gennaio 2017 Off Di

Alla fine dell’Ottocento, l’archeologo Rodolfo Lanciani, segretario della commissione archeologica comunale, seguì per anni i molti scavi di Roma, pubblicandone le relazioni. Egli raccolse un vasto repertorio di notizie in ordine cronologico sui vari ritrovamenti nella Storia degli scavi di Roma (4 voll., 1902-12) dall’anno 1000 fino alla morte di Clemente VIII (1605).

Alla fine dell’Ottocento, l’archeologo Rodolfo Lanciani, segretario della commissione archeologica comunale, seguì per anni i molti scavi di Roma, pubblicandone le relazioni. Egli raccolse un vasto repertorio di notizie in ordine cronologico sui vari ritrovamenti nella Storia degli scavi di Roma (4 voll., 1902-12) dall’anno 1000 fino alla morte di Clemente VIII (1605). Lanciani ha lasciato una vasta raccolta di disegni, piante, stampe, ora in parte nella Biblioteca Vaticana, in parte nella biblioteca dell'Istituto di archeologia e storia dell'arte in Roma.
Nel 1882 pubblicò sul Bullettino della Commissione Archeologica alcune memorie inedite di “trovamenti di antichità, tratte dai codici di Pier Leone Ghezzi”, e precisamente dai codici ottoboniano-vaticani 3107-3109. Ma le opere artistiche e topografiche del Ghezzi non si trovano solo nella Biblioteca vaticana, ma in molte altre biblioteche d’Europa e Lanciani, nel corso delle sue ricerche, trovò un volume intero di disegni di Ghezzi conservato nel British Museum. Per completare l’articolo del 1882, ne diede notizia sul Bullettino del 1893.
Il volume – scrive – ha il tipo caratteristico di quelli raccolti dalla casa Albani; cioé legatura in pergamena semplice, col taglio dei fogli dipinto di color verde tendente al turchino, e porta in costa due leggende scritte ad inchiostro: la prima originale ANTICHITA n. 16 (4), l’altra di seconda mano DRAWINGS BY CAV. GHEZZI”.

Il resto dell'articolo si può leggere nella SEzione Articoli" alla data del 3 gennaio 2017.