PALESTRINA UN GRAND TOUR LUNGO TREMILA ANNI

PALESTRINA UN GRAND TOUR LUNGO TREMILA ANNI

6 Febbraio 2022 0 Di angelo

È stato presentato ieri, al Museo Archeologico Nazionale di Palestrina, il libro “Palestrina un Grand Tour lungo tremila anni”. Il libro, scritto da Maria Cristina Crespo, fa parte della collana Quaderni del Grand Tour (n. VI),  diretta da Renato Mammuccari.

L’incontro è stato aperto da Marina Cogotti, direttore del Museo Archeologico e Santuario della Fortuna Primigenia, che, dopo aver presentato l’autrice, di multiforme ingegno, – laureata in Storia dell’Arte, pubblicista, studiosa di antropologia culturale e pittrice che ha esposto i suoi quadri in numerose mostre personali e collettive in Europa e in America – ha parlato del libro e della chiave narrativa scelta dalla Crespo. “L’autrice – scrive Cogotti nella Prefazione – ci conduce in un viaggio “per episodi” attraverso le incursioni dei tanti artisti che, in modi diversi, hanno lasciato una traccia del loro passaggio o del loro interesse per Palestrina”.

Dopo i saluti del Sindaco di Palestrina, Mario Moretti e del direttore della Collana, Renato Mammuccari, l’autrice ha parlato delle motivazioni che l’hanno spinta a pubblicare questo libro, in primis i suoi ricordi delle estati passate a Palestrina dove abitava la nonna Ines, alla quale è dedicato il libro. “Mi ricordo – scrive – che negli anni Sessanta la città era immersa ancora nelle macerie, si giocava tra le rovine ma spesso i bambini si fermavano per guardare li forestieri, strani personaggi che parlavano lingue bizzarre, arrivati fin là da lontanissimo per visitare la casa natale del Principe della Musica, ridotta allora a una rovina fatiscente ma oggi restaurata, o la strada a gradoni. Gli scenografici scaloni, dove avevano vissuto e scritto i fratelli Heinrich e Thomas Mann”.

Questo album, perché il formato è oblungo (cm. 24×16), raccoglie molte immagini, stampe, quadri di illustri personaggi e viaggiatori che vennero in Italia e, in particolare a Palestrina, sull’onda del Grand Tour, sia per completare i loro studi sulle antichità classiche, sia alla ricerca di un paesaggio che fosse classico e pittoresco e, nello stesso tempo, rimasto incontaminato nel corso dei secoli.

Il tempio della Fortuna fu meta dei più famosi architetti del Cinquecento che si recarono a disegnarlo e ne furono influenzati in molte delle loro opere: Pirro Ligorio, Giuliano da Sangallo, Andrea Palladio, Cassiano dal Pozzo, Pietro da Cortona ecc. Maria Cristina Crespo propone, oltre stampe ed incisioni del ‘500-‘600 e ‘700, anche quadri realizzati per lo più da artisti stranieri, come Turner, Böcklin, Poussin, e Thomas Hicks con due quadri della collezione Mc Guigan, oggi conservati – insieme a molti altri realizzati da americani che viaggiarono e raffigurarono l’Italia –  nel Museo di Harpswell, nel Maine (USA), ma anche da italiani come Vincenzo Cabianca, uno dei primi macchiaioli, i cui quadri relativi a Palestrina sono conservati al Palazzo Pitti di Firenze.