RICORDO DI UNO SCULTORE DI FAMA INTERAZIONALE: FRANCESCO COCCIA

RICORDO DI UNO SCULTORE DI FAMA INTERAZIONALE: FRANCESCO COCCIA

23 Gennaio 2023 0 Di angelo

Ricorre oggi il 121° anniversario della nascita di uno scultore di fama internazionale: Francesco Coccia.

Nato a Palestrina il 24 gennaio 1902, compì gli studi all’Accademia di Belle Arti di Roma con gli artisti Cambellotti e Prini e si diplomò in “decorazione” con Giulio Bargellini; si mise in evidenza all’Accademia dei Virtuosi del Pantheon vincendo una borsa di studio; fu assistente dello scultore Prini per tre anni al Museo Artistico di Roma. Ha insegnato per ventisette anni “decorazione” e “composizione volumi” alla Scuola Superiore di Architettura di Roma. Nella sua carriera artistica ha partecipato ad esposizioni nazionali ed internazionali, biennali romane, e quadriennali, vincendo molti concorsi.

Dal 1922 al 1924 si aggiudicò la realizzazione dei monumenti ai Caduti nella guerra 1915-18 a Cave, Vitorchiano, Bolognano. Nel 1928 ebbe il secondo premio per il monumento alla Resistenza in Bologna. Nel 1935-36 eseguì le sculture esterne della Banca Matarazzo in S. Paolo del Brasile, la Fontana della maternità in via Antonelli a Roma (1936) e il busto di Federico Cappelloni nel Vittoriano. Collaborò con molti architetti; numerose sono, infatti, le decorazioni architettoniche realizzate nel corso della sua carriera. Suoi sono i fregi della Manifattura Tabacchi a Firenze, della Casa del Fascio a Messina;  nel 1939 collaborò all’allestimento del padiglione italiano dell’Esposizione Universale World’s Fair di New York, eseguendo il grande rilievo esterno e le decorazioni all’interno. Nello stesso anno realizzò a Mantova i gruppi in terracotta per la sede dell’INPS e, l’anno successivo, i Trofei in Piazza Augusto Imperatore e alcune opere di carattere religioso: S. Luca, S. Marco sulla cupola della chiesa dei santi Pietro e Paolo a Roma, e i rilievi simbolici della chiesa all’EUR; sue, infine, sono le fontane di Parco Nemorense raffiguranti maschere del teatro greco..

Nel 1944, fu nominato Commissario straordinario della Quadriennale di Roma e, nel primo dopo guerra (1948), dette vita alla quinta Quadriennale, ribattezzata Rassegna nazionale delle arti figurative. Due anni dopo realizzò la sua opera più famosa: il gruppo marmoreo delle Fosse Ardeatine a Roma. La scultura è impostata su un alto basamento in pietra tufacea e collocata vicino l’ingresso del mausoleo.

L’artista consolida la propria carriera nel corso degli anni Cinquanta e Sessanta. In questo periodo Coccia realizza rilievi, gruppi e porte per numerosi edifici rappresentativi di Roma, Firenze, Milano, Trieste, Cagliari e Palermo, la Fontana della Stazione Centrale di Napoli ed un bassorilievo per la prua della nave Raffaello, una scultura dedicata al grande pittore rinascimentale e alla sua carriera artistica, simboleggiata da un albero che affonda le radici ad Urbino, città natale, e che cresce fino a Roma, città in cui l’artista maturò la propria carriera artistica.

Nel 1958 si aggiudicò il Grand Prix dell’Expo di Bruxelles per i tre bronzi esposti nel padiglione italiano, e suoi sono l’altare, il tabernacolo e i candelabri nella primitiva cappella di Lourdes.

Sul finire degli anni Sessanta, Coccia si trasferì in Svizzera e nel 1971 tenne due importanti personali a Biarritz e Parigi. Si spense il 14 agosto 1981 a Montana Crans-sur-Sierre, una stazione climatica del Cantone Vallese.

A Palestrina ha lasciato la statua della Regina Pacis, collocata sul sagrato della cattedrale, e, all’interno della stessa, la scala in bronzo del pulpito e il crocifisso nel presbiterio.